La nostra Treviglio

La nostra Treviglio

lunedì 12 aprile 2010

Intervento dell'amico Giovanni Senziani

Alla luce degli esiti elettorali delle regionali,al di là di tutte le analisi che ne son seguite,i trevigliesi ora si aspettano iniziative e proposte per il prossimo futuro.
Come al solito domina una domanda: chi deciderà il candidato sindaco della città?
Riusciranno i nostri eroi a decidere autonomamente alla luce di un confronto fra le parti(leggi lega/Pdl)oppure dovremo aspettarci le solite scorribande milanesi-bergamasche a far piazza pulita delle volontà locali?
Intanto sarebbe interessante attivare qualche iniziativa democratica che preveda ad esempio il concorso della cittadinanza nell'indicazione del candidato.
Al di là delle legittime aspettative personali,non suffragate poi dai numeri,dall'esperienza,dalla conoscenza delle città, etc.etc. i giochetti di pochi hanno sino ad ora impedito la libera espressione dei più.
L'agone elettorale serve infatti a stabilire graduatorie insindacabili,venute dal basso(ovvero da tutti,ma spesso chi fa politica pensa che il suo voto abbia nobiltà patrizia..)ed impone la nascita di alleanze e di progetti di governo che diano stabilità e coerenza,tanto per non ritrovarsi nelle condizioni di altre città dove,vinte le elezioni,la maggioranza si è sfaldata in pochi mesi.
Treviglio ha bisogno dunque di certezze. Lo vogliono le associazioni,il sistema bancario,le aziende,i cittadini tutti che vorrebbero essere protagonisti nelle scelte e non solo fruitori,nel bene o nel male,delle azioni della politica.
Essendo i rapporti di forza Lega/Pdl quasi egalitari,non ci sarebbe nulla di male se entrambi i rafforzamenti volessero aver la guida di Treviglio,ma,fermo restando quanto sopra,con candidati condivisi dai trevigliesi.
Non è possibile arrivare ad un mese dalle elezioni cosiccome è accaduto sino ad ora senza avere un candidato comune e quindi senza aver sviluppato un programma comune di governo cittadino e le competenze relative.
Far politica correttamente significa non valicare la linea di demarcazione della delega popolare tramutandola in gioco per pochi:non si vince fregando l'altro,si vince condividendo.
Auspico pertanto che i Partiti che han rappresentato alle regionali l'oltre 60% della volontà popolare(non dimentichiamo infatti che l'UDC siede nei banchi dell'opposizione con Pdl e Lega e non si è mostratocerto accondiscendente con questa Giunta) sappian trovare le adeguate forme di comunicazione e partecipazione.
Un esempio non banale è a tal proposito la lettera dei dipendenti delle farmacie comunali che rivendicano giustamente un ruolo di lavoratori non interpellati,non ascoltati e sacrificati all'interesse generale.
Senza voler entrare nella questione vendita si,vendita no,pur comprendendo le legittime decisioni di chi governa,è il principio che non torna.
Seppoi la ragion di stato vien controbilanciata dal buonismo dei bonus sociali,doverosi e tardivi,lo stridore si fa ancor più evidente.
In una stagione difficile per la sopravvivenza dove la dignità della persona è messa in discussione,la politica faccia la propria parte con umiltà e pragmatismo e i cittadini ricordino che la polis è di tutti.

Nessun commento: