La nostra Treviglio

La nostra Treviglio

giovedì 11 febbraio 2010

Via Cavallotti atto II: questa è bella!

Dall'Eco di Bergamo - 9 febbraio 2010

Architetto Moroni (Progettista dell'opera), quello che colpisce chi passa oggi in via Cavallotti è l'eccessivo numero di tombini. Come mai ce ne sono così tanti?
«Molti raccolgono i servizi importanti per la via, come l'energia elettrica, il gas e l'acqua, ma anche reti di servizi che vanno verso il centro, essendo via Cavallotti una strada principale per la città. Le caditoie sono oltre 50, ma questa è stata una precisa scelta del Comune, che ha voluto raccogliere nei tombini tutta l'acqua piovana, evitando di farne defluire parte direttamente nella vicina roggia. L'acqua piovana raccolta nelle caditoie confluisce in tre specifiche fosse, di prima pioggia, di seconda pioggia e desoleatrice, per essere pulita prima di essere riversata nella roggia. Questo ha fatto aumentare di un terzo il numero di caditoie, che sono 55. Sulla strada ci sono inoltre diversi cunicoli di altre rogge che la attraversano. Si è trattato, in questo senso, di una scelta di qualità voluta dall'Amministrazione comunale, con la quale i rapporti sono comunque di dialogo».

Ma quindi non si potevano trovare soluzioni diverse?
«Soluzioni diverse no, non si poteva fare altrimenti. Si poteva eventualmente evitare del tutto. Accanto alla roggia ci sono 18/20 tombini che servono per i faretti che illumineranno la roggia».

E gli altri?
«Sul lato ovest della strada sono stati poi ricavati i tombini che ospitano i servizi telefonici, la corrente e i servizi cablati: anche in questo caso è stata una scelta chiara dell'Amministrazione di installare questi tombini per servire gli edifici sul lato ovest, molti dei quali piuttosto grandi, anche in vista di future ristrutturazioni. Alle linee esistenti, al servizio dei palazzi sul lato est, si è quindi deciso di aggiungere delle linee di servizi nuove. Durante i lavori la società telefonica ha chiesto un'aggiunta di 8 tombini in più».

Essendo via Cavallotti una strada già stretta, come mai avete optato per realizzare sul lato ovest una pista solo ciclabile a doppio senso di marcia larga due metri e mezzo e, sull'est, un marciapiede di un metro e mezzo e non scelto, invece, di fare una pista mista ciclopedonale?
«Per rispondere a questa domanda va detto che il progetto originario di sistemazione della via rientrava in un più ampio intervento di riqualificazione del percorso di collegamento tra la zona Nord e il centro città, realizzato, oltre che da noi, anche da studi di Ginevra e Bruxelles. Così era stato valorizzato l'utilizzo delle bici, separandole dai pedoni, e ridotta la velocità per le auto a 30 all'ora. Sono stati inoltre installati dei dissuasori per separare marciapiede, strada e pista ciclabile ed evitare che le auto vengano parcheggiate scorrettamente con intralcio della viabilità».

E la fastidiosa sensazione di «saliscendi» che si prova percorrendo la via in auto?
«È dovuta alle pendenze per far confluire l'acqua nei tombini, ma è chiaro che dovranno essere fatte delle modifiche per limitare questo problema. È chiaro che abbiamo dovuto evitare in tutti i modi, visti il marciapiede e la pista ciclabile, che si formassero pozzanghere. La pavimentazione è stata inoltre effettuata in granito anche per valorizzare la roggia. Va comunque chiarito che questo progetto è stato approvato e validato da un'apposita società privata, incaricata dall'Amministrazione, che si occupa proprio di questo genere di interventi. Nel corso dei mesi ci sono state sovrapposizioni, modifiche e anche errori. Il progetto era chiaro fin dall'inizio e tutti potevano vederlo: sono stati effettuati oltre cento sopralluoghi tecnici, tutti verbalizzati. Eppure sembra che i problemi siano emersi soltanto adesso e che tutti si stiano accorgendo ora che qualcosa non va».

5 commenti:

Blog de "il Mandatario" ha detto...

Da incompetente totale osservo che:
1) l'acqua piovana non è inquinata, al massimo toccando terra -e solo nei primi minuti di pioggia- trascina con se lo sporco che è sulla pavimentazione. Un fossetto parallelo alla roggia e a suo ridosso (coperto da grate), avrbbe potuto trascinare terriccio e "sporco" della prima pioggia e farlo sedimentare in eventuali pozzetti. Bastava lasciare una piccola pendenza verso queste grate;
2) Se poi si volevano fare tutti questi timbini in mezzo alla strada, perchè non fare due pendenze a "V" verso il centro della strada per evitare le "buche" su ogni tmbino:
Conclusione: o sono un genio io o qualcuno deve ripartire con gli studi dalle medie.
Roberto Fabbrucci

Anonimo ha detto...

Per il bene di Treviglio qualcuno fermi questi pazzi scatenati!

Anonimo ha detto...

Assolari è un incompetente, deve essere licenziato!

Anonimo ha detto...

Io credo che i dipendenti del Comune (dai dirigenti agli inpiegati) svolgano, tra mille difficoltà, un lavoro ottimo. Non credo abbiano responsabilità nella vicenda di via Cavallotti, dove la "politica", cioè le scelte e la volontà degli amministratori "non tecnici" che si sono, via via, susseguiti, ha certamente inciso nell'impostazione concettuale del progetto. E poi non dimentichiamo che il progetto medesimo era stato fatto fare da professionisti "esterni" al Comune.
Devo quindi fortemente contestare l'affernazione del lettore che mi precede.

Gianluca Pignatelli

Anonimo ha detto...

Pur non condividendo il giudizio sommario di cui sopra, devo però convenire che i "tecnici" addetti al controllo (visti i risultati)non hanno adempiuto in modo sufficientemente adeguato alle proprie mansioni durante i lavori in corso di esecuzione.Com'è possibile che i "nodi siano arrivati al pettine " solo ora!
Eppure ci sono stati diversi sopralluoghi!
un residente di Via Cavallotti