La nostra Treviglio

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venerdì 26 febbraio 2010

EX-UPIM: SE MANCA UNA SCELTA “INNOVATIVA” NELLA DESTINAZIONE D’USO DELL’IMMOBILE FORSE E’ MEGLIO VENDERE LA STRUTTURA


Il vero problema dell’edificio ex-upim è la destinazione d’uso che si vuole dare all’immobile. In tutti questi anni le varie Giunte che si sono susseguite, a partire da quella Minuti, passando per la Zordan e finendo per quella del Sindaco Borghi (tutte guidate da esponenti di centrosinistra), hanno speso energie, ma anche molti soldi (oltre sette miliardi delle vecchie lire per l’acquisto, più gli interessi sul mutuo e i costi delle varie gare), per decidere che forma dovesse avere “la scatola”, senza preoccuparsi, però, di quali funzioni dovesse ospitare “la scatola”.
Nel marzo del 2009 l’associazione Treviglio Libera suggeriva di destinare gli spazi dell’ex-upim al Tribunale cittadino, ma, in caso di ristrutturazione dell’esistente Palazzo di Giustizia o di sua ubicazione in altra sede, non scartava l’ipotesi di alienare l'immobile per favorire l’insediamento di attività commerciali o di ristorazione, così da contribuire a vivacizzare il Centro e sgravare l’Amministrazione comunale dell’onere di intervenire.
Oggi, a quasi un anno di distanza, anche altre forze di centro destra sembrano convenire su tale ipotesi.
La prima osservazione critica rispetto al progetto vincitore (o meglio, alle decisioni della Giunta in ordine all’utilizzo del fabbricato ex-upim) riguarda proprio la destinazione d’uso dello stabile.
I bando dell’ultimo concorso di idee predisposto dalla Giunta Borghi individuava una superficie in parte commerciale (mercato, ristorante) e in (larga) parte finalizzata ad accogliere servizi comunali già insediati e funzionati nel Centro storico (biblioteca, emeroteca, sala di lettura ed espositiva), insomma un doppione di quanto già in funzione presso il Centro Civico Culturale.
Questa critica, per altro, vale anche per il precedente bando, quello vinto dal progetto “Grassi”, poiché anche la precedente gara non stabiliva un utilizzo “innovativo” della nuova struttura.
Sdoppiare i servizi culturali già funzionati nel Centro Civico, significa dover affrontare costi doppi per il loro funzionamento e, ovviamente, se aumenteranno le spese, si dovranno per forza tagliare altri servizi, a meno di aumentare le imposte.
Inoltre, al di là dell’aspetto estetico sicuramente discutibile del progetto vincitore dell’ultima gara (il cosiddetto “armadillo”), si deve sottolineare che si tratta di una struttura con non modesti costi di manutenzione: le ampie superfici vetrate e il legno lamellare, infatti, necessitano di onerosi e frequenti interventi manutentivi.
Balza subito all’occhio che, tolti 800 mq a destinazione commerciale, gli altri 3500 mq, saranno interamente a carico dell' amministrazione per tutte le voci di personale, spese tecniche, consumi e manutenzioni. Inoltre i tempi di intervento non sembrano essere vicini, nonostante nel piano triennale delle opere pubbliche l'amministrazione collochi l'intervento nell'anno in corso, per un importo di 5 milioni di euro (che in sede di progettazione definitiva potrebbero anche aumentare).
Insomma, sembra che la nuova gara di idee bandita dalla Giunta Borghi abbia una finalità di propaganda elettorale, tanto per far vedere, a ridosso del rinnovo del Consiglio Comunale, che qualche cosa è stato fatto.
La verità è che il Comune non ha il denaro per un intervento da 5 e più milioni di euro e che vendere le farmacie del Comune per trovare le necessarie risorse è un peccato, se la ristrutturazione viene fatta senza le idee chiare sul futuro uso “strategico” dell’immobile.
Se davvero mancano idee serie sulle funzioni da ospitare nell’ex-upim si potrebbe anche decidere che, una volta messi i “paletti” sulle modalità anche estetiche di ristrutturazione, il Comune potrebbe alienare il fabbricato, lasciando al privato l’onere di intervenire e riservandosi quegli spazi che gli sono strettamente necessari (sala polivalente o espositiva).
Associazione Treviglio Libera

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Al di là delle questioni mi sembra azzeccata una analisi: tutti parlano dell'estetica ma nessuno dice che cosa metterci dentro!
Può esser bello l'armadillo, può esser bello il Grassi, può perfino esser bello il palazzo attuale, ma solo se l'edificio ha una destinazione specifica ed utile per la città.
Non male l'idea del Tribunale.

Anonimo ha detto...

... un patrimonio così importante che non si sa cosa farsene... e si, proprio importante!!!!

Anonimo ha detto...

Pignatelli, faccia una promessa:
fra poco più di un anno quando sarà Sindaco venda il palazzo Upim, diciamo per poco più di 4 MLN di Euro.
Con il ricavato cantierizzi la Tang Ovest e la Sud (cercando di reperire le risorse mancanti in provincia, visto che la Ovest interessa anche Caravaggio e quindi Pirovano).
Il Tribunale va benissimo alla caserma austrungarica (brava la Borghi che ha avuto finalmente una ottima idea).
L'attuale sede del Tribunale può essere venduta o diventare una ottima sede dei Vigili Urbani (anche se manca il parcheggio epr le auto della polizia) e della sede distaccata della Provincia di Bergamo.
Per Piazza Setti: bando immediato per trovare un privato che intervenga a sue spese per il parcheggio interrato.
Se farà queste cose nell'arco dei 5 anni, credo, che sarà ricordato come il miglior Sindaco di Treviglio!

Anonimo ha detto...

una volta sistemato potrà essere sicuramente più utile di come sia adesso... è un progetto eccezzionale...