La nostra Treviglio

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giovedì 15 luglio 2010

PGT: così com'è è una sciagura per Treviglio

L'esercizio della linea ferroviaria Milano-Venezia nella sua interezza iniziò il 12 ottobre 1857, dopo l'inaugurazione del ponte sull'Oglio a Palazzolo. Il percorso originario era lungo 285 km e prevedeva il passaggio lungo la direttrice Treviglio-Bergamo-Brescia. Con l'inaugurazione del tronco diretto Rovato-Treviglio, avvenuta il 5 marzo 1878, la ferrovia assunse l'attuale fisionomia.
Treviglio, al censimento del 1859, aveva 10.326 abitanti. Dopo pochi decenni, al censimento del 1901 ne contava 14.897. Una crescita del 50% legata anche all'arrivo della ferrovia. La città si è poi sviluppata, lentamente ma progressivamente, fino ad arrivare a 21.555 nel 1951. Un secolo di collegamento ferroviario aveva portato al raddoppio dei residenti.
Oggi i tempi sono più veloci e tutto avviene più rapidamente, per cui è opportuno domandarsi cosa accadrà a Treviglio dopo l'avvento del quadruplicamento ferroviario Milano-Venezia e con il prossimo arrivo dell'autostrada Bre.Be.Mi. Treviglio ha, infatti, l’occasione di crescere, sia in termini quantitativi che qualitativi. Importante, però, è controllare e ben gestire lo sviluppo destinato ad abbattersi sulla Città, che può essere impetuoso ma anche dannoso. S
trumento fondamentale è la realizzazione di un PGT (Piano di Governo del Territorio) di alto spessore, che consenta una crescita virtuosa di Treviglio.
L'Associazione Treviglio Libera, in occasione delle sue ultime riunioni, ha analizzato la proposta di Piano del Governo del Territorio, in relazione al documento di piano, redatta dalla Giunta Borghi.
Durante il dibattito l’avv. Gianluca Pignatelli, consigliere comunale e capogruppo del Popolo della Libertà, ha espresso i suoi profondi dubbi sullo sviluppo a sud della Città e sulle modalità di stesura del PGT, anche alla luce delle ultime pronunzie da parte della giustizia amministrativa che potrebbero vanificare l'iter fin qui seguito dall'Amministrazione Comunale.
Secondo Pignatelli “il vecchio PRG e i programmi di edificazione attualmente autorizzati consentiranno alla Città di crescere da 28mila abitanti a circa 33mila. Il completamento delle zone di frangia e qualche buona ristrutturazione porteranno Treviglio a circa 35mila abitanti. Bisogna prima di tutto chiedersi se si tratta di una dimensione demografica adeguata o se serva davvero portare a Treviglio altre persone che, magari, lavorano a Milano e nella nostra Città verrebbero solo a dormire”.
Per Pignatelli, insomma, la crescita della Città non deve portare alla sua trasformazione in una specie popoloso sobborgo di Milano. Le aree su cui è già attualmente previsto lo sviluppo urbanistico sono l'ex Baslini, il Bollone, la SAI e la Triade, le ultime due, vale la pena ricordarlo, fortemente combattute da Pignatelli e da Treviglio Libera durante (e dopo) il governo Zordan che volle imporle.
Allo stato attuale manca, da parte della Maggioranza, una chiara indicazione sul modello di Città che si vuole costruire e, soprattutto, indicazioni chiare sulla crescita demografica; uno strumento urbanistico sbagliato potrebbe condannare Treviglio e trasformarla in una periferia di Milano. Anzi la volontà della Giunta Borghi di trasformare in semi residenziali ampie zone a sud di Treviglio (tra il tracciato storico della ferrovia e la Bre.Be.Mi., tra i PIP e l'ospedale) appare, secondo “Treviglio Libera”, come una scelta sciagurata, capace di trasformare quel territorio, ad evidente vocazione produttiva, in una specie di nuova Zingonia, una “città ghetto” foriera di gravi problemi. Basti solo pensare al fatto che tutta l'area a sud di Treviglio è mal collegata con la Città: solo il cavalcavia della Baslini e le “tombe” di via Calvenzano uniscono la Città con l'ipotizzata “Treviglio 2”.
Forse Zingonia è addirittura meglio della “Treviglio 2” messa in cantiere dalla sinistra. Inoltre non si può tacere il fatto che al Comune (e quindi al contribuente) l'urbanizzazione dell'area a sud costerà somme ingenti e che, quindi, gli oneri di urbanizzazione riscossi dovranno essere tutti spesi per portarvi i servizi e le infrastrutture, mentre se si progettasse un più razionale sviluppo di porzioni di città già servite dalle infrastrutture, parte delle somme riscosse dal Comune potrebbero finanziare altre opere pubbliche, senza aggravi per i contribuenti.
“La visione urbanistica della Giunta Borghi sembra, oggi, quantomeno strabica” ha aggiunto Pignatelli, “infatti da un lato predica uno sviluppo a sud residenziale, a mio giudizio inutile e pericoloso, terziario e produttivo, ma dall'altro osserva con interesse quei privati che, legittimamente, propongono un grossissimo intervento commerciale/terziario a nord di Treviglio. Speriamo non si arrivi all'anarchia urbanistica, poiché sarebbe un danno fatale per la Città”.
L’Associazione Treviglio Libera è contraria al prospettato Piano del Governo del Territorio e alla c.d. “Mezza Luna”, poiché ritiene che Treviglio si debba sviluppare, ma secondo valutazioni ponderate, che le consentano di conservare la propria identità di Città. Ulteriore residenza va prevista, ipotizzando una futura consistenza demografica di 35.000 abitanti, ma non nella zona a sud, già fortemente antropizzata dalle attività industriale e dalle costruende infrastrutture.
Ecco alcuni spunti di riflessione:
1) il nuovo PGT deve prevedere uno sviluppo di Treviglio basato sul completamento delle c.d. “area di frangia” e deve, semmai, localizzare a sud le attività produttive, terziarie e ricettive, come le attrezzature sportive, fieristiche e scolastiche, in modo che possano essere raggiunte dai forestieri tramite la Bre.Be.Mi. o la tangenziale sud senza fare entrare traffico in Città;
2) nel PGT deve trovare posto una strada a scorrimento veloce (o tangenziale sud) che consenta l’attraversamento est-ovest del traffico veicolare di media percorrenza senza l’ingresso degli autoveicoli in Treviglio; la nuova infrastruttura ben potrebbe dipanarsi dall’ospedale cittadino al casello autostradale di Treviglio Ovest, così da essere di servizio anche per le attività produttive insediate (PIP 1 e PIP 2);
3) la cittadella dello sport è bene che sia realizzata a sud della attuale ferrovia Milano-Venezia così da evitare sia l’afflusso in città in occasione di manifestazioni sportive;
4) devono essere preservate quelle espressioni architettoniche e urbanistiche che caratterizzano Treviglio: ad esempio i viali alberati, che meritano di essere riproposti in ogni nuova arteria stradale, o gli edifici di maggior decoro, che devono essere tutelati;
5) la zona dell’Ex Foro Boario può essere destinata a parco urbano per i quartieri sud ed est, che, insieme al parco del Roccolo e al bosco in città della zona nord, realizzeranno un “sistema verde” intorno a Treviglio; non solo, nel PGT deve trovare posto un parco cittadino “maggiore”, che diventi davvero un polmone vedere per la Città, luogo anche di incontro e di relax;
6) deve prevedersi un'adeguata area di rispetto per l'ospedale, in modo da non pregiudicarne le possibili future espansioni.
Associazione Treviglio Libera
Andrea Maggioni
Il Coordinatore

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