La nostra Treviglio

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giovedì 22 ottobre 2009

PIANO CASA: ENNESIMA OCCASIONE PERDUTA

Mentre in tutta Italia il “Piano Casa”, fortemente voluto dal Presidente Berlusconi, è stato salutato con entusiasmo da tutte le Amministrazioni Comunali, la Giunta Borghi e la maggioranza che la sostiene hanno approvato in Consiglio Comunale la delibera di recepimento della L.R. n. 13 del 2009 riducendone al minimo la portata
La norma regionale, infatti, prevedeva la possibilità di applicare il “Piano Casa” in tutto il territorio lombardo, salvo la facoltà dei comuni di individuare specifiche zone franche da escludere perché di particolare pregio architettonico, urbanistico o ambientale, il tutto previa adeguata motivazione.
Molti nostri concittadini aspettavano la delibera comunale per procedere con la ristrutturazione e il miglioramento energetico delle proprie abitazioni utilizzando lo strumento legislativo voluto dal Presidente Berlusconi.
Ma la Giunta Borghi e la maggioranza di sinistra che ha deciso di fare? Ha deciso di individuare una sola ampia porzione del territorio comunale in cui la previsione normativa non è applicabile, un’area così grande da ricomprendere, praticamente, TUTTA TREVIGLIO! Quindi l’applicazione del “Piano Casa” è possibile solo in Zona nord e in poche altri residui comparti urbani.
Certamente nessuno desidera che una norma nazionale, di indubbia importanza, stravolga gli assetti urbanistici delle città italiane, giacché è evidente che il “Piano Casa” può comportare incrementi di volume. Per questo, giustamente, deve essere “adottato” da ogni Comune e adattato alle esigenze delle comunità locali.
Ma nel caso di Treviglio sembra che la decisione della Giunta Borghi sia prettamente ideologica, nata dall’avversione al governo nazionale e regionale che ha prevalso sull’interesse delle famiglie trevigliesi e degli artigiani della nostra città che dall’applicazione del “Piano Casa” avrebbero potuto beneficiare.
La maggioranza di Sinistra non ha colto il vero spirito della legge sul “Piano Casa”: si tratta di un provvedimento straordinario, di durata limitata (18 mesi), che, se applicata, avrebbe consentito il rilancio dell'edilizia, quindi dell’indotto, per una somma stimata – nella sola Lombardia - di 6,5 miliardi di Euro. L’Amministrazione comunale ha preferito affossare un provvedimento del Governo piuttosto che aiutare l’economia locale benché fossero possibili soluzioni intermedie in grado di tutelare il centro storico e le aree di pregio e consentire una modesta espansione (con ordine e giudizio, sia ben inteso) in altre aree cittadine.
L’ennesima occasione persa per la nostra Treviglio, e parafrasando un registra tanto caro a questa maggioranza: avanti così, facciamoci del male!

Andrea Maggioni
Coordinatore
Assozione Treviglio Libera

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