La nostra Treviglio

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mercoledì 7 ottobre 2009

Intervento del Consigliere Comunale Enzo Riganti

La lettera dell'Amico Roberto Fabbrucci ha innescato un acceso dibattito.
Qui di seguito riportiamo una breve lettera del Consigliere Comunale Enzo Riganti

"Dal 1992 i partiti non sono più l’espressione del popolo o della “base”. I partiti sono di proprietà di chi li finanzia e li “gestisce”.
La politica della parola e delle idee espresse da uomo a uomo è stata annientata dalla televisione.
Gli attori televisivi, alcuni seri, molti comici, hanno cominciato a gestire la politica in quegli anni.
Sono attori che recitano la loro parte, con arte e mestiere. Non amano il confronto, non vivono nella repubblica, non servono il prossimo. Recitano.
Nei nostri paesi, dove i politici del centrodestra non hanno la TV, hanno il “simbolo” del partito.
Non convocano assemblee, per non confrontarsi.
Non aprono i tesseramenti, per non contarsi.
Non fanno le elezioni interne, per non perdere.
Si autonominano e cooptano i candidati per le competizioni elettorali.
Scelgono amici e parenti per rappresentarsi nelle commissioni o negli enti pubblici.
Eliminano i dissidenti.
Le sedi dei partiti, se ci sono, non vengono aperte. Non c’è discussione. Non c’è rappresentanza. Non c’è democrazia. Non esiste il partito delle persone. C’è il simbolo del partito. Chi lo detiene pensa, parla e agisce in nome dei voti che il simbolo ha raccolto in campo nazionale con le TV.
Questo è il peccato. Il male che produce è:
- Scarsa partecipazione alla vita politica, perché seguono la politica in TV.
- Allontanamento dei giovani, perché fanno credere che la politica è sporca.
- Mancanza di sintesi. Risultato:vaccate incredibili.
La sintesi è l’essenza della politica. I LEADER di un partito ascoltano i loro elettori e fanno sintesi delle critiche e dei progetti di tutti. I rappresentanti eletti dal Popolo poi si confrontano tra loro, e se c’è convergenza di idee costruiscono un programma e governano. Se hanno divergenza di ideali si contrappongono e lottano, con le armi della politica, perché credono nel PROGETTO.
Vogliamo fare politica? Spegniamo la TV. Non perdiamo tempo a discutere tra noi se sono più gentildonne le escort baresi che vivono in Costa Smeralda o sono più galantuomini i loro amici di Roma.
Parliamo dei problemi della nostra terra, delle imprese, del lavoro, dei giovani, degli immigrati.
Vediamo se possiamo andare d’accordo sulla soluzione di 5 o 10 punti (Piano di Governo del Territorio, Agricoltura, Acque irrigue, Viabilità, Parco PLIS, Extracomunitari, Servizi del Comune, UPIM, Farmacie, Cromo esavalente, Industrie, Artigianato, Commercio, Anziani, Giovani, Donne, Cave, Amianto…)
Comunichiamo la nostre affinità. Confrontiamoci con gli altri, soprattutto con quelli che la pensano diversamente. Del buono c’è anche nei loro ideali.
E ai “padroni del simbolo” ricordiamo la patacca delle elezioni Trevigliesi del 2006:
· Elezioni politiche del 9-10 Aprile centrodestra = 56%
· Elezioni amministrative del 28-29 Maggio centrodestra = 26%
· Referendum del 26 Giugno centrodestra = 54%
Quando non c’è la coerenza e si candida Sindaco per il centrodestra Colui che era stato eletto Sindaco dalla Sinistra, confidando nei voti che porta il SIMBOLO, si perdono le elezioni e il rispetto.
Cominciamo a lavorare. Gli altri verranno e percorreremo la stessa strada.
I giovani non scappano da dove si parla e si vive.
I cooptati servono solo a mantenere la casta. Se son veri giovani e vogliono essere la classe dirigente per il futuro, presto manderanno a casa NOI, ormai “nonni” della politica.
Costruiamo le premesse perchè avvenga il ricambio generazionale.
Affrontiamo la democrazia e il voto senza paura di continuare ad essere minoranze all’interno del nostro partito. Ma facciamo il confronto e il dibattito con i detentori del SIMBOLO e viviamo la politica".

1 commento:

Anonimo ha detto...

Rispondo qui agli interventi di Roberto Fabbrucci e Enzo Riganti, ai quali rivolgo i complimenti per il bel dibattito che hanno contribuito ad innescare sul Popolo Cattolico.
Per caso, o per conseguenza, ecco arrivare sul Popolo la notizia della nomina dei referenti Trevigliesi del PdL, il partito costituito nel marzo 2009 che, da allora, a Treviglio è rimasto sulla carta e non è mai intervenuto in quanto tale nella vicende amministrative cittadine.
Naturalmente i migliori auguri all’amica Pinuccia Prandina (amica anche di Treviglio Libera) e all’arch. Camizzi per il compito gravoso che dovranno svolgere. Prandina nel suo intervento sul Popolo indica non a caso, come primo obiettivo, quello di rafforzare la presenza del partito. Mi permetto sommessamente di indicare anche gli obiettivi dell’ascolto e della partecipazione dei cittadini, che non contrastano affatto con la necessità di costituire un coordinamento comunale snello e rappresentativo.
Sono convinto che, nello spirito degli interventi pubblicati, sia enorme il contributo che cittadini e associazioni possono dare allo sviluppo di un dialogo aperto sul futuro della città. Roberto lo fa con indicazioni di merito e operative, e invita ad organizzarsi intorno a un programma amministrativo minimo, mentre Enzo conduce una analisi rigorosa delle carenze dei partiti ma raccomanda di non interrompere il confronto coi detentori del Simbolo.
Non vedo contraddizione se l’obiettivo comune è di alzare il livello delle proposte e di allargare il dibattito su di esse.
Valerio