La nostra Treviglio

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venerdì 6 marzo 2009

Trevigli OSA


dalla stampa locale:

Ho potuto vedere il progetto dell'architetto Coppola dal titolo "TREVIGLIO OSA", di cui ha già dato notizia il Suo settimanale, nelle poche tavole messe a disposizione dall'Amministrazione. Forse troppo poche per averne un'idea complessiva, e per questo sarebbe utile pubblicarlo per intero nel sito del comune.
Lo sforzo di immaginare come potrà essere Treviglio nel prossimo futuro, negli elementi urbanistici qualifi-canti per la sua identità, può essere che sia di supporto per le decisioni che si prenderanno appunto in futuro. Si tratta però di capire come si raccorda questo studio con la realtà e con le finanze di oggi, e con la linea se-guita da tre anni ad oggi.
Le quattro tavole divulgate si riferiscono all'edificio ex Upim, di cui si parla da 14 anni, e su cui vi era un "progetto Grassi" sostenuto da tutta la maggioranza e da buona parte della minoranza. L'impressione, al di là degli esercizi retorici, è che ci si trovi di fronte ad una macroscopica inversione di rotta. Il piano delle opere pubbliche 2008-2010, approvato dal consiglio comunale insieme al vigente bilancio 2008, al punto 106 indica ancora l'opera come necessaria, e la finanziava per il 2008 con 490 mila euro da stanziamenti di bilancio, spesi per il progetto in aggiunta a quelli spesi in passato, e per altri 8 milioni e 600 mila euro per gli anni 2009-10. Per comprendere l'importanza e il peso dell'opera si consideri che l'intero piano triennale è di 46 milioni, men-tre per la "Realizzazione della tangenziale Sud", al punto 47, sono indicati "appena" 5,2 milioni.
Ognuno può pensare ciò che vuole di queste cifre, e dell'importanza delle diverse opere, però come cittadino vorrei che l'aministrazione, mentre rettifica un orientamento del consiglio comunale tuttora agli atti, ricono-scesse l'errore e lo spreco di denaro che ha comportato sostenere per tre anni un progetto irrealizzabile.
Nel merito del nuovo studio "TREVIGLIO OSA" due elementi mi sono sembrati di particolare importanza, e impegnativi della capacità di giudizio di questa amministrazione. Anzitutto il linguaggio: "creeremo luoghi di socializzazione...", "daremo sostegno ai centri giovanili ... ", "creeremo spazi di incontro per le realtà impe-gnate..." erano slogan elettorali, ora siamo in piena crisi economica. Poi l'integrale ricollocazione, nel palazzo che dovrebbe sorgere al posto dell'Upim, di funzioni che sono già ottimamente collocate nel centro civico cul-turale. In entrambi gli aspetti colgo una conferma della difficoltà a immaginare il nuovo come razionalizza-zione, anche economica, dell'esistente, che offre già moltissimo per la cultura e le associazioni. Per compren-dere, il bilancio sociale 2007 quantifica al 32% delle risorse complessive del comune gli stanziamenti per i servizi sociali e la cultura, senza contare la quota corrispondente di spese generali per manutenzioni, servizi, affitti di strutture private. Essendo evidente che l'amministrazione non "crea" nulla se non spendendo il denaro dei contribuenti, e a scapito di altri servizi, è inevitabile chiedersi che tetto di spesa si prefigge per queste voci, che cosa esattamente non funziona nelle dotazioni attuali, se per il futuro dobbiamo aspettarci economie o maggiori spese.

Valerio Adami

1 commento:

Anonimo ha detto...

Leggendo l'intervento del sig. Adami mi sono fatta una idea: ennesimi soldi buttati dalla finestra!