La nostra Treviglio

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venerdì 4 giugno 2010

Troppi candidati nel centrodestra a Treviglio

Come da troppi lustri capita a Treviglio in prossimità delle elezioni, il Cento Destra sta preparando con costanza e zelo la sua sconfitta, e spiego perché.
La Lega si ritrova di fronte ad un dilemma: se presenta come candidato sindaco Patrizia Siliprandi (Consigliere Comunale) perde, se invece non la candida, e come è sempre accaduto, la stessa organizzerà la sua lista civica.
Il Pdl, che lo scorso anno era diviso in quattro componenti, sembra aver trovato una certa unità e aver ripreso l’iniziativa politica. Forse troppa visto che Basilio Mangano ha costruito un suo circolo-partito che affigge manifesti e scrive comunicati in aperto contrasto con il movimento a cui dice di appartenere.
Anche l’Udc non è messo bene, diviso in due fazioni, una che appoggerà la Lista dell’ex sindaco Luigi Minuti e l’altra in cerca di un candidato più spendibile.
In questo modo abbiamo già contato due potenziali liste originate dalla Lega (Siliprandi più un leghista Doc), due del Pdl (Mangano e Pdl Doc) e due appoggiate dall’Udc (Minuti e altro da analizzare).
Non mancherà poi qualche outsider d’area che in fase di ballottaggio venderà la sua lista al miglior offerente. Così, tanto per dimostrare che la politica è una cosa concreta.
Tutto questo capita perché, come nel 2006, trovandosi di fronte ad un candidato debolissimo come il sindaco Ariella Borghi (un recente sondaggio commissionato dal Pd bergamasco le attribuisce un consenso ridicolo), il centro destra “sta sereno”.
La realtà, lo abbiamo visto nelle scorse amministrative, i leader del Pdl sono capacissimi di costruire la sconfitta con un’abilità sconcertante e vale forse la pena solo accennare che nel 2006, nel ballottaggio tra la Borghi e Giorgio Zordan, il Centro Destra chiese l’apparentamento alla lista di sinistra capeggiata da Luigi Minuti, rifiutandosi di parlare con Treviglio Libera, lista di dissidenti di Forza Italia (coloro che si opposero alla speculazione Sai-Triade) che aveva ottenuto più consenso del partito.
Questa breve analisi per fare un altro tentativo di riportare al buon senso i protagonisti, magari citando una frase mitica di un socialista al congresso del Nuovo Psi a Bergamo (2004).
Mentre tutti urlavano e bisticciavano per l’elezione del segretario, Franco Rotelli (tipografo di Cividate al Piano), salì sul palco, rubò il microfono dalle mani di un Gianni De Michelis trasecolato e gridò: “Siamo qui che ci litighiamo per una fetta di torta e non abbiamo neppure la farina per farla!”.
Ecco, appunto, prima mettiamo assieme la farina!

Roberto Fabbrucci
(Presidente Officina delle Idee)

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