"Forza Italia dribbla il Pd e
chiede per prima il referendum su piazza Setti. L’obiettivo è fermare il
progetto fortemente voluto dal sindaco Giuseppe Pezzoni che prevede di interrare
l’attuale parcheggio realizzando poi in superficie un’area pedonale con un
teatro da 400 posti. Un’iniziativa che ha visto sin da subito critici i forzisti
che nel Consiglio comunale decisivo sono arrivati votare con le minoranze nel
tentativo di affossarla. Un’opposizione che è costata all’unità del gruppo.
In aula il consigliere Oreste Risi, contro le indicazioni del partito, è andato in soccorso del primo cittadino. Il suo voto è stato determinante per il via libera. ù Piazza Setti però non agita solo la politica, ma tutta la città. Per questo il segretario del Pd Erik Molteni già venerdì aveva lanciato l’idea di ricorrere a una consultazione popolare. Solo ieri sera però il suo partito si è riunito per deliberare in merito. Intanto gli azzurri hanno giocato d’anticipo. «Di fronte a un progetto - spiega il consigliere Gianluca Pignatelli - che spende 3 milioni di euro per interrare un parcheggio senza aumentare il numero dei posti, il nostro “no” è fermo e deciso. L’intransigenza del sindaco, che non ha voluto ascoltare le perplessità e i dubbi legittimamente suscitati dall’iniziativa, costosa e non prioritaria, ci ha convinto a dare la parola ai trevigliesi».
In aula il consigliere Oreste Risi, contro le indicazioni del partito, è andato in soccorso del primo cittadino. Il suo voto è stato determinante per il via libera. ù Piazza Setti però non agita solo la politica, ma tutta la città. Per questo il segretario del Pd Erik Molteni già venerdì aveva lanciato l’idea di ricorrere a una consultazione popolare. Solo ieri sera però il suo partito si è riunito per deliberare in merito. Intanto gli azzurri hanno giocato d’anticipo. «Di fronte a un progetto - spiega il consigliere Gianluca Pignatelli - che spende 3 milioni di euro per interrare un parcheggio senza aumentare il numero dei posti, il nostro “no” è fermo e deciso. L’intransigenza del sindaco, che non ha voluto ascoltare le perplessità e i dubbi legittimamente suscitati dall’iniziativa, costosa e non prioritaria, ci ha convinto a dare la parola ai trevigliesi».
«I cantieri dureranno almeno un
anno - aggiunge il capogruppo Paolo Melli - e metteranno in pericolo il
sistema commerciale del centro, che sarà privato dell’attuale area di sosta.
C’erano soluzioni alternative, ma non ci hanno ascoltato». Nei prossimi giorni
gli azzurri formuleranno il quesito. «Quindi promuoveremo la costituzione del
comitato referendario - spiega ancora Pignatelli -. Ci auguriamo ci possa essere
la massima adesione». Un assist forse proprio al Pd.
Dopo il deposito del quesito, la
palla passerà al sindaco che dovrà formare una commissione composta da tre 3
giuristi, due indicati dall’Ordine degli avvocati di Bergamo (sono
esclusi i professionisti con studio a Treviglio) e uno dall’Università di
Bergamo. I saggi avranno un mese di tempo per valutare l’ammissibilità del
referendum. In caso positivo i promotori, entro 90 giorni, dovranno raccogliere
mille firme. Solo allora si andrà al voto. Proprio l’ammissibilità sembra lo
scoglio più ostico. Negli ultimi 12 anni i quesiti referendari sono stati sempre
bocciati. Pronti ad aderire sembrano i commercianti i più schierati contro la
nuova piazza Setti.
Proprio uno di loro, Emilio
Nissoli, titolare del bar Jammin’s, ha fatto le pulci al progetto
preliminare scoprendo che i posti liberi «disegnati» sono solo 115 contro i 118
annunciati. Per questo ha scritto una lettera al sindaco. «Ha sempre detto che
ha avvallato quest’intervento solo perché non riduce i posti auto disponibili.
Ma i conti non tornano. I posti che saranno persi in superficie con questo
intervento sono 145 contro i 143 previsti nel parcheggio sotterraneo. Senza
contare che dei 143 ben 25 saranno garage privati».
Una lettera cui Pezzoni ha
risposto svelando la carta che si appresta a giocare per recuperare
consenso: «Confermo tutto quello che ho detto: nessun posto in meno.
Senza i box da vendere ai privati i posti liberi sarebbero di più. Sono stato io
a chiedere, a progettazione avviata, di prevedere anche un settore di garage per
dare risposta a un’esigenza che mi è stata segnalata da più parti. Sono arrivate
anche altre richieste informali: questo ci spinge a un approfondimento del
progetto, realizzando - se le richieste saranno confermate - un secondo piano
interrato destinato ai box privati. Facciamo il passo lungo come la gamba: senza
il contributo dei privati, oggi il secondo piano è impensabile»".
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