La nostra Treviglio

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mercoledì 19 maggio 2010

Centrodestra trevigliese: un dibattito costruttivo in attesa delle comunali 2011

Il dibattito che si è svolto sul Bilancio comunale fra gli esponenti dei Partiti di maggioranza e opposizione rappresenta un servizio ai cittadini, fra pochi mesi di nuovo elettori, per orientare correttamente il giudizio che dovranno esprimere.
Poco male se ogni tanto assume il carattere del botta-e-risposta, e se vi serpeggia qualche spunto polemico quando si ricostruiscono le vicende politiche trevigliesi col criterio, poco originale, di dare la colpa agli altri. Ciò che importa è che i partiti espongano con la massima chiarezza le loro posizioni, i loro programmi, i criteri che vorranno adottare nella scelta dei candidati e degli alleati.
Non vi è migliore contesto per adempiervi della gestione economica dell’Ente comunale, nella quale devono trovare la quadra le diverse proposte delle parti politiche.
Da questo punto di vista ci sembra che il dibattito sia più che tempestivo, al punto che perfino chi lo nega in realtà fornisce elementi importanti alla valutazione dei cittadini e degli altri partiti.
Lo è, per fare un esempio, ritenere che non vi sia urgenza e necessità di avviare l’elaborazione di un programma politico-amministrativo, per il nostro piccolo e amato Comune, fra partiti alleati al governo nazionale, alleati l’anno scorso alle elezioni provinciali, alleati quest’anno alle regionali, in attesa di chissà quali chiarimenti o confusioni che potranno venire dal livello nazionale.
Lo è la scelta di portare sulla stampa la proposta di referendum sulla vendita delle farmacie comunali senza neppure avviare una discussione a livello di gruppi consiliari o delle segreterie politiche cittadine.
Sono indicazioni molto chiare, anche se poco condivisibili, della direzione e dei toni che sta prendendo la politica cittadina .
Altrettanto chiaro, e però del tutto condivisibile, il criterio che una coalizione si fondi sulla convergenza dei programmi e noi ci permettiamo di raccomandare, invece, questo percorso.
A nostro parere è positivo che si porti allo scoperto, anche nella realtà trevigliese, il dualismo che caratterizza il Popolo delle libertà a livello Nazionale, e che lo si faccia ancorandolo a proposte politico-amministrative, come ora a proposito della vendita delle farmacie comunali, escludendo però ogni elemento di personalismo che poco avrebbe a che vedere con gli interessi della città.
Quella delle farmacie è una discussione aperta che, pur partendo da posizioni apparentemente capovolte (centro-sinistra per la privatizzazione delle farmacie, centro-destra contrario o quanto meno a diviso sul punto) può e a nostro avviso deve fare emergere i diversi equilibri che le forze politiche, in coerenza con i rispettivi orientamenti, vorranno stabilire fra consistenza del patrimonio comunale, servizi da erogare, imposte da prelevare.
Non è certamente possibile ampliare patrimonio e servizi riducendo le imposte.

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